- “La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.”
Maria Laura Anetrini ha raccolto l’eredità di un nonno scultore e di un padre artista.
Maria Laura Anetrini nata a Gallese in provincia di Viterbo attualmente opera prevalentemente a Roma e vive nella campagna del viterbese.
La sua formazione svoltasi in un ambiente particolarmente proficuo si sviluppa fino alla partecipazione a numerose mostre personali e collettive. L’autrice coltiva una ricerca artistica fondata principalmente su uno studio accurato e attento del “vero” maturato fino ad uno sfrenato abbandono di espressionismo pittorico, mai imprigionato in schematismi scolastici o tematiche coercitive.
Nota critica
Le immagini che Maria Laura evoca su tela sono di natura particolarissima e richiedono una chiave di lettura molto sofisticata per accedere al senso, al significato e allo spirito di quanto Ella intende rappresentare. Due sono i temi concettuali ricorrenti che dominano la sua espressione artistica: la presenza quasi esclusiva della donna e la monocromaticità dell’immagine. Con un concetto preso a prestito dalle rappresentazioni cinematografiche si direbbe che le visioni monocromatiche, inserite in un normale contesto, vogliono significare convenzionalmente una collocazione temporale indefinita, così come sono le immagini muliebri di Maria Laura, colte in atteggiamenti statici ed indefiniti, ma che rivelano tutto il suo temperamento e tutta la sua raffinata sensibilità artistica.
Tonino Cortese
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